domenica 28 giugno 2009

Accanimento terapeutico verso i blog




Come si è soliti sottolineare in questi casi "fatta la legge, gabbato lo santo".

Questa volta però non me la sento di cancellare questo povero blog che per tre mesi mi ha accompagnato nel mio percorso sino all'esame.

La proposta che vi faccio è dunque questa: e se mantenessimo in vita questi spazi per scambiarci informazioni, consigli, appunti sui vari esami?

Io, nel frattempo, cazzeggio un po'.

domenica 21 giugno 2009

Google VS Microsoft



Ebbene si, ho provato kumo.
Come potevo immaginare - ma io sono di parte - la cosa mi ha un po' deluso.
Va bene, è una versione Beta ed è ancora in fase di test.
Va bene, non bisogna partire prevenuti solo perché è Microsoft.
Va bene, ci sono alcune novità interessanti come:
* cartine interattive a ricerca di privati e/o aziende. Un servizio che già dava il sito www.paginebianche.it
* ricerca fotografica secondo i criteri: bianco/nero, figure umane/illustrazioni, volto/mezzo busto ecc...
* accesso diretto al mondo di msn
* canale di news e possibilità di personalizzare la home previo log in

Tutto bello e multimediale però niente di eccessivamente entusiasmante, dal mio punto di vista.
La cosa che invece trovo rilevante è la smania di Microsoft di inglobare ogni cosa che funziona a livello globale:
- i sensori di movimento del Nintendo Wii ed i suoi Mii (personaggi costruiti dagli utenti che si muovono nei diversi videogiochi), l'interattività assoluto dell'utente ed il modo in cui i suoi movimenti influiscono sul gioco.
- sempre parlando di xbox360 è inquietante vedere come da un approccio hardcore (sangue, violenza, sbudellamenti) si sia passati ad un modello molto soft (giochi per famiglie, intrattenimento blando, mostrini dolci e soffici con i quali interagire) per "strappare" alla Wii il mercato dei casual gamers ed in generale delle famiglie

La lotta contro Google merita poi un approfondimento a parte:
- Microsoft vuole acquistare Google che, sdegnosamente, rifiuta
- febbraio 2009: Google si unisce all'indagine dell'Unione Europea contro Microsoft per abuso di posizione dominante nel mercato dei browser
- Google lancia Chrome sul mercato
- Microsoft lancia Kumo tentando di spodestare Google dal suo trono (Il mercato dei motori di ricerca è nettamente dominato da Google, con una fetta del 63 per cento. Microsoft deve accontentarsi dell'8,5 per cento, preceduta da Yahoo! con il 21 per cento)

Ovviamente si potrebbe continuare su questa traccia per ore.
L'unica cosa che mi rende felice di tutto questo caos web è vedere questi due colossi continuare a farsi i dispetti per avere un click in più da noi, distratti e ingrati utenti.

E voi?
Da che parte vi schierate?
Google o Microsoft?



Tratto dalla serie "Family Guy" di Seth McFarlane

Una ragazza di Teheran che muore e Youtube ripulito

Vado sul sito di Beppe Grillo, giusto per vedere se c'è qualcosa di nuovo.
Beppe ha pubblicato un video terribile ed al tempo stesso molto utile per capire ciò che sta veramente succedendo a Teheran: una ragazza è stata colpita a morte dalla polizia e muore davanti ai nostri occhi, guardando fisso in telecamera.



Clicco sul link.
Voglio vedere questa cosa anche se starò male, anche se mi rovinerà la giornata.
Voglio sapere.
Ecco ciò che youtube, araldo della libera informazione via web, mi propone:



Non c'è che dire, ormai Youtube è diventato Disney Channel.
Spero almeno che cambino il loro layout così professionale inserendo qua e la nuvolette, animaletti parlanti e qualche rincoglionito abitante del Fantabosco.

sabato 20 giugno 2009

Da grande voglio fare la voce di wikipedia



A piegar la schiena si fa fatica, come dicono dalle mie parti.
Quando poi lavori in una ditta che si occupa di comunicazione, learning, ICT e tanto altro ancora la fatica è doppia.

Ho notato un certo entusiasmo alla proposta del prof. Alfonso di pubblicare un video-curriculum; bene, io sono ancora più avanti!
Io c'ho la pagina di wikipedia e voi no.
E non la scambio nemmeno per due figurine di Baresi.

Per farla molto, molto breve l'idea è questa: autopromuovere i propri docenti - fra cui il sottoscritto - con un sito diverso dagli altri portali informatici proponendo agli utenti ed ai futuri corsisti un approccio più user friendly.
In via di fatto il sito - in perenne stato di aggiornamento - dovrebbe comprendere una pagina per ogni docente contentente non solo il suo C.V., l'elenco dei corsi che ha erogato, le sue competenze ecc... ma anche un video di promozione, una piccola galleria di immagini ed un blog interno all'azienda.

L'idea è molto ambiziosa ma le cose si stanno muovendo bene e, ben presto, avrete modo di vedere anche me lì, impalato e con la faccia da idiota, balbettare le mie credenziali credendomi un figo davanti ad un freddo occhio elettronico.

E comunque io ce l'ho e voi no.
Tiè.

Link:
http://lenwiki.monslab2.com/index.php?title=Pagina_principale
http://lenwiki.monslab2.com/index.php?title=Docenti

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa



Ripasso.
Prima pagina dell' Huffington Post, tetti iraniani che bruciano, urla nella notte.
Desolazione.
Io guardo e passo, me ne vergogno ma continuo a navigare un po' più in la.
Continuo a concimare il mio piccolo, putrido, giardino.

giovedì 18 giugno 2009

La Tecnologia è tua amica (specialmente su Facebook)



Innanzitutto grazie infinite al mio caro amico Filippo che, dall'alto della sua laurea in economia, è sempre in grado di stuzzicare la mia fantasia con nuove tendenze del mercato e delle multinazionali che fanno girare il grano dalle - e, in minor parte, nelle - nostre tasche.

Come mi è stato espressamente chiesto non citerò né farò riferimenti alla multinazionale nella quale lavora il mio amico; ai fini del nostro discorso la cosa ha davvero poca importanza.

Nei documenti che Filippo mi ha passato sono presenti, oltre agli insopportabili termini di marketing e finanza, dati di considerevole interesse:

MONITORAGGIO E "ASCOLTO" DELLA RETE
In questo genere di operazione i brand vengono sparati nella Rete per vedere cosa ne pensano gli utenti-medi.
Questa attività voyeuristica comprende oltre 3 mesi di "ascolto" della Rete ed in particolare di "spazi sociali" come: blog, social network (facebook in primis), tagboard e forum.
Una volta che le scimmie informatiche avranno scandagliato il fondale web saranno partoriti centinaia di grafici colorati grazie ai quali degli specialisti del mercato potranno stabilire una serie di azioni da portare a termine nel breve periodo:

* Azioni Correttive: cioè qualcuno l'ha fatta grossa. In questo caso si corre ai ripari e si cerca di rilanciare l'immagine del prodotto agli occhi della Rete e degli utenti che hanno dato dei feedback negativi. Una soluzione possibile è stabilire una politica di massima trasparenza con gli utenti creando un filo diretto fra il popolo del web e la multinazionale.

* Azioni di Push: sembra che stiamo parlando della formazione della nazionale di rugby, lo so, è sconsolante anche per me. In questo caso il prodotto non è decollato come previsto quindi deve essere spinto un pochetto con varie attività di pubblicità e advergame.

* OPZIONE NON SCRITTA MA SOTTOINTESA: Troll di altri prodotti e/o marchi: in questo caso gli scenari possibili sono davvero pochi; un prodotto è migliore di nostro sul mercato e noi, in modo davvero etico e professionale, andiamo in giro per i forum a giurare e spergiurare che il tale prodotto è nocivo, cancerogeno, fuori moda, difettoso o, al meglio delle ipotesi, volgare.

Inoltre, e qui viene il bello, sono anche inclusi i costi di promozione di un prodotto sul famosissimo Facebook; così, quasi per caso, veniamo a sapere che per un normale banner pubblicitario i costi si aggirano sui 2.500 € (1000 di progettazione + 1500 di gestione dei contenuti) e stiamo parlando di un periodo di visibilità non superiore alle 4 settimane!
Una gift application (cioè quei fastidiosi doni che si scambiano gli utenti del social network) si aggira intorno ai 3.500 €, alla faccia della crisi e di chi se la passa male.

Sicuramente non mi aspettavo nulla di meno da una multinazionale ma vedere la grande macchina del consenso web in azione è davvero emozionante.

Le conclusioni che un post come questo potrebbe portare sono molte ed ho già ampiamente sforato la soglia di attenzione di ogni lettore; nonostante tutto è indubbio il quantitativo di soldi che girano intorno ad un programma nemmeno troppo originale come Facebook ed il potere che la Rete sta esercitando sul mondo reale.
A quanto pare, anche questa volta, le previsioni di un mercato decentrato sono sempre più realistiche.

A presto per nuovi (se il mio amico non avrà nulla in contrario) episodi da "insider" delle multinazionali italiane.

mercoledì 17 giugno 2009

La mia famiglia nel mondo: #3 Chiara Bassetti



Ecco la terza persona che mi ha dedicato un po' del suo tempo per arricchire questo blog: Chiara Bassetti.
Ho conosciuto Chiara grazie/per colpa dei giochini di ruolo.
Provate ad immaginare centinaia di nerd vestiti da cavalieri medievali, elfi, vampiri e via così che si inseguono per campi brulli e devastati da un sole cocente; ecco come ci siamo conosciuti io e Chiara.
Nonostante questa sua passione la nostra ospite è una sociologa affermata, una donna in carriera, un'inguaribile pettegola e, last but not least, una delle persone più ciniche e acide che io conosca.
Con tutte queste caratteristiche in comune - a parte la brillante carriera universitaria, s'intende - io e Chiara abbiamo un tacito accordo secondo il quale è legittimo, anzi doveroso, schierarsi contro tutto ciò che è eccessivamente convinto di sé, stupido e di cattivo gusto.

1. Che posto hai visitato e per quanto tempo sei rimasta?
Sono stata in California, tra Los Angeles (University of California Los Angeles) e, soprattutto, Riverside (University of California Riverside), come “visting scholar” per 3 mesi (Spring term).

2. Che differenze hai riscontrato fra il modo di vivere italiano e quello del Paese che ti ha ospitato?
Svariatissime, ovviamente. Tento un sintetico elenco, certo non esaustivo:
- Maggior numero di etnie, maggior numero di appartenenti ad etnie diverse da quella bianco-americana, ma maggior ghettizzazione delle suddette; inoltre, l’etnia - spesso ormai mista, soprattutto nei giovani - viene esplicitamente utilizzata per il lavoro sociale identitario così come per quello d’interazione.
- Studenti e studentesse hanno un minor carico di lavoro rispetto a quanto accade nell’università italiana ed una preparazione teorica generalmente inferiore.
- Il livello di cultura generale, tradizionale e, cosiddetta, “di senso comune” è piuttosto scarso. E’ raro che ci si interroghi sul passato per comprendere il presente, è un habitus di pensiero poco diffuso.
- Le occasioni sociali d’incontro, così come quelle relative alle relazioni sentimental-sessuali (soprattutto eterosessuali), sono più definite, categorizzate e strutturate. Ci sono, come dappertutto, spazi determinati per attività determinate; procedure specifiche per specifici frame sociali, ma le sfumature di grigio si incontrano raramente. La dimensione tacita della socialità, inoltre, è pressoché assente.
- Gli spazi, i tempi, i modi di mangiare e bere sono – al di là delle ovvie differenze riguardanti materie prime e tradizione culinaria – molto differenti. Le differenze investono dimensioni particolarmente rilevanti quali quella dell’interazione sociale, dell’organizzazione della quotidianità e dei ritmi di vita, della visibilità sociale, ecc.
- Alcuni tabù sociali (alchool, sesso, …) sono più resistenti che in Italia, anche fra i più giovani.
- A livello generale, i corpi sono meno sani e più vecchi dell’età anagrafica (non mi riferisco solo alla ben nota situazione riguardante l’obesità).
- Scarsa attenzione al modo di vestire e presentare il proprio corpo in pubblico, sia dal punto di vista della scelta dei capi da indossare in sé, che da quello dei capi da indossare sul proprio specifico corpo.
- Enorme dispendio energetico.
- Scarsa partecipazione politica (pochissime persone in manifestazione, bassa diffusione di quotidiani, ecc.)

3.Che situazione hai trovato a livello di diffusione della banda larga e della connettività Internet? Ci sono molte differenze rispetto all’Italia? Se si, quali?
Banda larga e connettività sono generalmente più diffuse che in Italia, nonostante – già rispetto, ad esempio, a due anni fa – la situazione stia scivolando verso un sempre maggior livellamento. Le reti wireless sono comunque più diffuse che in Italia, non tanto, ormai, a livello di istituzioni (come ad esempio le università) o di grandi catene commerciali (come ad es. Starbucks e, in Italia, Autogrill), quanto a livello familiare e domiciliare.

4.Come sono gestiti i mezzi di informazione? Chi sono i “padroni dell’informazione”? Sono presenti conflitti di interesse?
I padroni dell’informazione, così come di tutto ciò che conta negli USA, sono le grandi lobby, soprattutto commerciali. Tuttavia, non sono presenti, a differenza dell’Italia, conflitti d’interesse diretti a livello politico. Generalmente, inoltre, l’informazione è più critica ed è più rilevante la presenza del cosiddetto giornalismo d’inchiesta. Infine, la tradizione giornalistica americana è tendenzialmente più aggressiva e meno conciliante nei confronti dei politici rispetto a quella nostrana.

5.Come si informa la popolazione? Quali sono i quotidiani più diffusi?
I quotidiani più diffusi sono New York Times e Los Angeles Times, ma pochissimi leggono i quotidiani. Coloro che sono realmente interessati ad informarsi utilizzano soprattutto internet, mentre tutti gli altri sono semplicemente disinformati. L’influenza 1) dell’etnia, 2) del livello di identificazione in qualità di cittadino americano dei migranti e 3) della classe sociale (ancora molto connessa ai punti precedenti) è fondamentale nella determinazione del livello di informazione dei cittadini. A Riverside viene distribuito gratuitamente anche un quotidiano locale, ma resta ad accumularsi davanti alle case, sotto le auto posteggiate, utilizzate e di nuovo posteggiate.

6.Quali sono le notizie di maggior rilievo che sono diffuse dai telegiornali? Quali sono i casi che infiammano l’opinione pubblica?
I telegiornali, dopo un’apertura politica molto rapida, passano generalmente a notizie di cronaca, meglio se nera. Resta il fatto che le notizie politiche vengono date in maniera meno mistificata rispetto all’Italia. I toni sono comunque piuttosto scandalistici e/o spettacolarizzanti. La logica della selezione, così come della costruzione, della notizia è quella dello scoop.

7.Quante persone hai conosciuto che gestivano un blog o uno spazio web informativo?
Solo una: professoressa universitaria.

8.Esiste, secondo la tua esperienza, un interesse vasto per le dinamiche della Rete? Esistono esperienze simili a quella di Beppe Grillo?
Ci sono sicuramente intellettuali, dentro e fuori l’Accademia, che si occupano dell’argomento. Non sono tuttavia entrata a contatto con esperienze simili a quella di Beppe Grillo (che per altro, date le recenti decretazioni, avrà ormai vita breve). L’esperienza di campagna elettorale di Barack Obama è certamente rilevante per il tema di discussione, ma presenta alcune differenze rispetto a quella di Beppe Grillo.

9.La politica in Rete: com’è gestita l’informazione pubblica e come si stanno muovendo via web le campagne elettorali?
La campagna elettorale, quando sono arrivata in California, era terminata da poco. Direi comunque che la Rete è utilizzata, da un lato, come luogo in cui gli elettori/cittadini possono esprimere direttamente lo propria opinione e, dall’altro lato, come vetrina propagandistica costruita, più che sul partito, sul/la candidato/a (personalismo insomma).

10.Cosa importeresti in Italia dal Paese che hai visitato sia dal punto di vista culturale che informativo?
Ben poco a dire il vero… Certamente il clima californiano e, come accennato, un giornalismo più votato all’inchiesta e politicamente un po’ più “aggressivo”.

sabato 6 giugno 2009

La mia famiglia nel mondo: #2 Michele Belmessieri



Ecco il secondo amico che ha risposto al mio appello: Michele Belmessieri.
Michele è un ragazzo alto e magro, magrissimo, che ama definirsi "il Freddo" per una somiglianza - che solo lui nota - fra sé stesso ed il protagonista di "Romanzo Criminale".
Gran tifoso di calcio è un accanito cinefilo, uno studente svogliato, un grandissimo
ed operoso regista oltre che un attaccante instancabile e dallo scatto felino.

Se conosceste Michele vi avrebbe sicuramente stupido con la sua grande curiosità verso i film più assurdi, le produzioni più ributtanti, gli shockumentary più agghiaccianti che non manca di portarsi dietro per proiettarli a casa di amici e conoscenti.

Credo, in tutta onestà, di averlo reso felice un paio di Natali fa quando, non sapendo che escogitare, gli regalai un dvd contenente, nell'ordine: Sigla con Smaila di Colpo Grosso, "Troppo Belli", "Alex l'ariete", "Jolly Blu" e, credo, "Chicken Park".

Ora Michele si trova a Barcellona, in Erasmus, dove, a quanto ne so, si sta trovando divinamente; ovviamente è l'invidia del paesino e tutti qui aspettiamo il suo ritorno in patria.

1. Che posto hai visitato e per quanto tempo sei rimasto?
Sono a Barcellona da otto mesi per un programma di intercambio universitario

2. Che differenze hai riscontrato fra il modo di vivere italiano e quello del Paese che ti ha ospitato?
Le differenze piu' concrete sono sicuramente quelle riguardo i ritmi della giornata: i negozi aprono in tarda mattinata, si pranza al pomeriggio e si cena intorno alle 23. Cercando, invece, di sottolineare alcune diversità nell'ambito civico direi che in tutta Spagna, ma soprattutto qui in Catalunya, è presente una coscienza del proprio ruolo sociale molto più profonda rispetto a quanto succeda in Italia. Le manifestazioni sono gremite di persone e mi pare di poter dire che il cittadino catalano o spagnolo è meno propenso a farsi abbindolare da qualsivoglia specchietto per le allodole.

3. Che situazione hai trovato a livello di diffusione della banda larga e della connettività Internet? Ci sono molte differenze rispetto all’Italia? Se si, quali?
Le mie competenze informatiche sono minime per cui posso rispondere solo in maniera marginale: quello che è certo, però, è che quasi tutti gli spazi culturali o di ritrovo sociale (dai bar alle biblioteche) dispongono di connessione ad internet gratuita senza fili.

4. Come sono gestiti i mezzi di informazione? Chi sono i “padroni dell’informazione”? Sono presenti conflitti di interesse?
Non conosco i meccanismi di potere (sempre che vi siano) dei mezzi di informazione locale. Ma la presenza di una satira costante, bipartisan e pungente a livelli che noi in Italia possiamo solo immaginare mi suggerisce che le intromissioni politiche siano minime. Non credo neppure vi siano conflitti di interesse: l'ex primo ministro Aznàr si dimise da leader del Partido Popular dopo essere entrato nel consiglio di amministrazione di un importante impresa petrolifiera per evitare problemi di questo tipo. E' una cosa che a noi può sembrare strana ma in Spagna (e credo nel resto del mondo occidentale) è invece normalissimo.

5. Come si informa la popolazione? Quali sono i quotidiani più diffusi?
A Barcellona, oltre ai quotidiani nazionali come “El mundo”, “El pais” e “La razon” sono presenti numerosi quotidiani locali. Dalla versione catalana de “La vanguardia”, al “Periodico de Catalunya”, “Diari de Barcelona” e altri minori.

6. Quali sono le notizie di maggior rilievo che sono diffuse dai telegiornali? Quali sono i casi che infiammano l’opinione pubblica?
Nei contenuti il panorama televisivo è simile all' italiano e i telegiornali non sono l'eccezione. In ogni caso non mi è mai capitato di incontrare situazioni di pessimo gusto come invece spesso accade in alcuni servizi italiani. I casi più discussi, oltre naturalmente ai fatti di cronaca nera e a quelli sportivi, sono certamente di natura politica.

7. Quante persone hai conosciuto che gestivano un blog o uno spazio web informativo?
Numerose, ma tutte legate all'ambito artistico che maggiormente interessa i miei studi.

8. Esiste, secondo la tua esperienza, un interesse vasto per le dinamiche della Rete? Esistono esperienze simili a quella di Beppe Grillo?
Non mi è mai capitato di pensarlo: certamente c'è un uso massiccio dei social network e delle possibilità di comunicazione che in generale la rete offre (da Skype ai Blog) ma credo che sia quello che sta accadendo in tutto il mondo. No, una figura simile a quella di Grillo non è presente in Spagna.

9. La politica in Rete: com’è gestita l’informazione pubblica e come si stanno muovendo via web le campagne elettorali?
Non ho avuto modo di vedere nessuna campagna elettorale per cui mi è difficile rispondere.

10. Cosa importeresti in Italia dal Paese che hai visitato sia dal punto di vista culturale che informativo?
Dal punto di vista culturale porterei certamente la coscienza della popolazione di essere i veri protagonisti della politica e non solamente coloro che la subiscono. Inoltre la Catalunya è una regione che riesce ad abbinare l'attenzione per la salvaguardia delle tradizioni con l'apertura verso l'esterno, creando un mix di culture vincente e dinamico. Una cosa del genere in Italia non l'ho mai trovata: sembra invece che una cosa precluda inevitabilmente l'altra.
Per quanto riguarda il sistema informativo, forse per ingenuità, ammetto che la cosa che più mi ha colpito e che porterei volentieri nel nostro paese è l'assoluta libertà di satira che, alle volte con sublime ferocia, denuda il Re senza temere un immediato colpo di telefono dai piani alti. Ho visto numerosi sketch televisivi e vignette che in Italia avrebbero portato a lunghe file di processi ed epurazioni mentre qua è assolutamente normalissimo.

venerdì 5 giugno 2009

Non vedo. Non sento. Non parlo. Ma posto.

In diretta dalla lezione, mentre si parla di Gazzetta dello Sport e altro, un paio di foto, cinque per la precisione, mi fanno sobbalzare dalla sedia.

Non voglio scadera in polemica né sull'uso criminoso e paradossale che i nostri personaggi politici fanno dei mezzi di informazione, come direbbero i manuali di semiotica del giornalismo: "un'immagine vale più di mille parole".











Immagine tratte da El Pais.

giovedì 4 giugno 2009

La Grande Guerra



300.000.000 milioni di utenti al giorno, uno dei siti più visitati della Rete, una realtà in continua espansione, ecco cos'è Youtube.

Dopo la "legge dei tre schiaffi", la famosa Hadopi di Sarkozy, anche Youtube si autoregola censurando, in pochi giorni, più di 30.000 videoclip con l'accusa di violazione del copyright.

La Rete è esplosa e la guerra fra blogger infiamma l'etere; la teoria del complotto massonico-informativo di Mediaset impazza mentre molti utenti occasionali ed inesperti riempiono di domande e richieste forum e blog.

All'interno di questa Grande Guerra mediatica, giusto per capire da che parte della trincea schierarsi, occorre fare un po' di chiarezza.

Youtube nasceva, senza perderci in romantici ricordi, come un portale di informazione totalmente randomica in grado di fornirci uno sguardo privilegiato dalla rete: filmati amatoriali, scherzi, informazione tramite smart phone, polemiche a non finire ed una folta schiera di utenti borderline che avrebbero fatto di tutto per guadagnarsi i warholiani 15 minuti di celebrità.
Grazie alla possibilità di comunicare e mostrare i propri video a tutto il mondo, dei perfetti sconosciuti sono diventati in poche settimane delle vere e proprie webstar; basti pensare a:

* Afroninja
* Star Wars Kid
* Tay Zonday e la sua Chocolate Rain
* La marmotta con il suo "dramatic look"
* Numa Numa
* Susan Boyle

Questo è per forza di cose un piccolissimo elenco dei miti che Internet ha sdoganato a livello planetario o, se vogliamo proprio essere nerd, dei "meme".

Oltre a tutto questo Youtube è stato spesso utilizzato per diffondere materiale "vietato" per contenuti illeciti o per semplice violazione di copyright; serie tv, fumetti, film, interi cd o singoli venivano pubblicati sulla Rete nell'esatto momento in cui uscivano in commercio causando alle case di distribuzione ingenti perdite e fruttando al più famoso canale video di Internet migliaia di denunce.

Le major vogliono la testa di Youtube che, nonostante gli accordi presi in precedenza, è soverchiato da una quantità inimmaginabile di materiale da controllare; gli amministratori non riescono a fermare il loro mostro-Dio, il tempio della musica vuole il suo obolo, il popolo esige la libertà.
Soluzione?
Dopo un periodo di autoregolamentazione dei contenuti (in breve: la responsabilità dei contenuti inviati è tutta a carico degli utenti e l'amministrazione del sito ha l'obbligo di eseguire le richieste di chi denuncia una violazione del diritto d'autore, eliminando il materiale sospetto) ecco che si avvicina lo spettro di Savonarola.

La Grande Guerra fra l'informazione piramidale (le grandi case di distribuzione di musica e video, i canali televisivi come Mediaset ed i proprietari di diritti sportivi) e l'informazione gratis a tutti i costi è iniziata e Youtube è la prima torre a cadere.

Allo stato attuale delle cose (se volete smentirmi provate voi stessi) un utente normalmente registrato che voglia, ad esempio, condividere col web un filmato con un file audio non autorizzato all'interno incapperà nel seguente messaggio:

NOTIFICA: Questo video contiene una traccia audio che non è stata autorizzata da WMG. L'audio è stato pertanto disattivato.

Risultato: video muto con possibilità di utilizzare AudioSwap, un metodo assolutamente legale che permette di associare al video una canzone scelta da un elenco ben poco fornito di tracce free.

Una via di mezzo insomma, un compromesso che non piace al mondo della Rete che, senza mezze misure, condanna ferocemente l'operato di Youtube e di tutti quei mezzi di informazione impegnati in una strenua difesa del proprio orticello mediatico in un mondo sempre più libero e immediato.

Per quanto riguarda noi, poveri fruitori della Rete, non possiamo far altro che mandare giù quest'altro boccone amaro e portare i fiori a YouTomb: un canale che contiene tutti i video "ammazzati" dallo streaming ufficiale di Youtube.

La mia domanda è semplice:

se io, utente medio della Rete, mi azzardo ad affiancare al video delle mie vacanze una canzone di Albano e Romina rischio il gabbio per violazione di copyright.
Se un telegiornale sfrutta copiando e incollando dalla Rete un filmato che ho realizzato con il mio cellulare non solo il video va in onda senza la minima menzione dell'autore ma è anche considerato uno scoop assolutamente legale.

Dov'è il diritto d'autore in tutto questo?
Chi tutela noi dai colossi mediatici?

Per ulteriori informazioni:
Tommaso Lombardi spiega il problema del copyright su Youtube
Repubblica.it: la svolta moralista di Youtube
YouTomb: e sappiamo cosa censura YouTube, ma ci interessa?


Pork and Beans Video
Weezer, Pork and beans

La Grande Onda


Katsushika Hokusai, La Grande Onda, prima della serie delle "36 vedute del monte Fuji", 1826 - 1833

Il futuro è oggi, come direbbe una pubblicità del detersivo anni'90.

In questo caso, spiacente, è proprio il caso di dirlo: Google lancia la sua offensiva provocatoria al mondo della Rete in un progetto ambizioso, folle e unico.
Google Wave si propone di essere l'araldo di un nuovo tipo di comunicazione fondata sulla simultaneità dei processi: email, messaggistica istantanea, social network, file sharing, streaming e intelligenza collaborativa in un'unica, mastodontica, applicazione web.

"In Google Wave puoi creare un wave ed aggiungere i tuoi contatti, permettendo loro di replicare, modificare, aggiungere testo, foto, gadget o addirittura feed da altre fonti esterne", queste le affermazioni degli sviluppatori dal blog ufficiale di Google.

L'idea di fondo è a dir poco rivoluzionaria: un desktop condiviso in grado di mettere in contatto gli utenti in tempo reale in una logica collaborativa ed in continuo sviluppo. In questo modo il mondo del file sharing e dei social network, per non parlare del telelavoro, subiranno un'impennata verso una sempre più totale compenetrazione di vita, elementi digitali e conoscenza.

Con questa ennesima, strabiliante, novità Google conferma la propria capacità di assecondare i trend della rete fornendo a questo tipo di risorse un movimento fluido ed armonioso destinato, manco a dirlo, a ribaltare la nostra concezione di Rete.

Per ulteriori informazioni: http://punto-informatico.it/2635670/PI/News/google-presenta-wave-email-killer.aspx
o : http://googleblog.blogspot.com/

Presentazione Wave: