giovedì 18 giugno 2009

La Tecnologia è tua amica (specialmente su Facebook)



Innanzitutto grazie infinite al mio caro amico Filippo che, dall'alto della sua laurea in economia, è sempre in grado di stuzzicare la mia fantasia con nuove tendenze del mercato e delle multinazionali che fanno girare il grano dalle - e, in minor parte, nelle - nostre tasche.

Come mi è stato espressamente chiesto non citerò né farò riferimenti alla multinazionale nella quale lavora il mio amico; ai fini del nostro discorso la cosa ha davvero poca importanza.

Nei documenti che Filippo mi ha passato sono presenti, oltre agli insopportabili termini di marketing e finanza, dati di considerevole interesse:

MONITORAGGIO E "ASCOLTO" DELLA RETE
In questo genere di operazione i brand vengono sparati nella Rete per vedere cosa ne pensano gli utenti-medi.
Questa attività voyeuristica comprende oltre 3 mesi di "ascolto" della Rete ed in particolare di "spazi sociali" come: blog, social network (facebook in primis), tagboard e forum.
Una volta che le scimmie informatiche avranno scandagliato il fondale web saranno partoriti centinaia di grafici colorati grazie ai quali degli specialisti del mercato potranno stabilire una serie di azioni da portare a termine nel breve periodo:

* Azioni Correttive: cioè qualcuno l'ha fatta grossa. In questo caso si corre ai ripari e si cerca di rilanciare l'immagine del prodotto agli occhi della Rete e degli utenti che hanno dato dei feedback negativi. Una soluzione possibile è stabilire una politica di massima trasparenza con gli utenti creando un filo diretto fra il popolo del web e la multinazionale.

* Azioni di Push: sembra che stiamo parlando della formazione della nazionale di rugby, lo so, è sconsolante anche per me. In questo caso il prodotto non è decollato come previsto quindi deve essere spinto un pochetto con varie attività di pubblicità e advergame.

* OPZIONE NON SCRITTA MA SOTTOINTESA: Troll di altri prodotti e/o marchi: in questo caso gli scenari possibili sono davvero pochi; un prodotto è migliore di nostro sul mercato e noi, in modo davvero etico e professionale, andiamo in giro per i forum a giurare e spergiurare che il tale prodotto è nocivo, cancerogeno, fuori moda, difettoso o, al meglio delle ipotesi, volgare.

Inoltre, e qui viene il bello, sono anche inclusi i costi di promozione di un prodotto sul famosissimo Facebook; così, quasi per caso, veniamo a sapere che per un normale banner pubblicitario i costi si aggirano sui 2.500 € (1000 di progettazione + 1500 di gestione dei contenuti) e stiamo parlando di un periodo di visibilità non superiore alle 4 settimane!
Una gift application (cioè quei fastidiosi doni che si scambiano gli utenti del social network) si aggira intorno ai 3.500 €, alla faccia della crisi e di chi se la passa male.

Sicuramente non mi aspettavo nulla di meno da una multinazionale ma vedere la grande macchina del consenso web in azione è davvero emozionante.

Le conclusioni che un post come questo potrebbe portare sono molte ed ho già ampiamente sforato la soglia di attenzione di ogni lettore; nonostante tutto è indubbio il quantitativo di soldi che girano intorno ad un programma nemmeno troppo originale come Facebook ed il potere che la Rete sta esercitando sul mondo reale.
A quanto pare, anche questa volta, le previsioni di un mercato decentrato sono sempre più realistiche.

A presto per nuovi (se il mio amico non avrà nulla in contrario) episodi da "insider" delle multinazionali italiane.

2 commenti:

  1. Oh, la tecnologia sarà anche nostra amica ma NON ANDATE A VEDERE IL NUOVO TERMINATOR per l'amor di Dio!
    90 minuti di pallottole che cadono sul terreno e sgummate cyberpunk, domani provo "Coraline" in 3d, spero di non buttare via la cena!

    RispondiElimina
  2. Emh... grazie per la spammata, ci butterò un occhio!

    RispondiElimina