sabato 6 giugno 2009

La mia famiglia nel mondo: #2 Michele Belmessieri



Ecco il secondo amico che ha risposto al mio appello: Michele Belmessieri.
Michele è un ragazzo alto e magro, magrissimo, che ama definirsi "il Freddo" per una somiglianza - che solo lui nota - fra sé stesso ed il protagonista di "Romanzo Criminale".
Gran tifoso di calcio è un accanito cinefilo, uno studente svogliato, un grandissimo
ed operoso regista oltre che un attaccante instancabile e dallo scatto felino.

Se conosceste Michele vi avrebbe sicuramente stupido con la sua grande curiosità verso i film più assurdi, le produzioni più ributtanti, gli shockumentary più agghiaccianti che non manca di portarsi dietro per proiettarli a casa di amici e conoscenti.

Credo, in tutta onestà, di averlo reso felice un paio di Natali fa quando, non sapendo che escogitare, gli regalai un dvd contenente, nell'ordine: Sigla con Smaila di Colpo Grosso, "Troppo Belli", "Alex l'ariete", "Jolly Blu" e, credo, "Chicken Park".

Ora Michele si trova a Barcellona, in Erasmus, dove, a quanto ne so, si sta trovando divinamente; ovviamente è l'invidia del paesino e tutti qui aspettiamo il suo ritorno in patria.

1. Che posto hai visitato e per quanto tempo sei rimasto?
Sono a Barcellona da otto mesi per un programma di intercambio universitario

2. Che differenze hai riscontrato fra il modo di vivere italiano e quello del Paese che ti ha ospitato?
Le differenze piu' concrete sono sicuramente quelle riguardo i ritmi della giornata: i negozi aprono in tarda mattinata, si pranza al pomeriggio e si cena intorno alle 23. Cercando, invece, di sottolineare alcune diversità nell'ambito civico direi che in tutta Spagna, ma soprattutto qui in Catalunya, è presente una coscienza del proprio ruolo sociale molto più profonda rispetto a quanto succeda in Italia. Le manifestazioni sono gremite di persone e mi pare di poter dire che il cittadino catalano o spagnolo è meno propenso a farsi abbindolare da qualsivoglia specchietto per le allodole.

3. Che situazione hai trovato a livello di diffusione della banda larga e della connettività Internet? Ci sono molte differenze rispetto all’Italia? Se si, quali?
Le mie competenze informatiche sono minime per cui posso rispondere solo in maniera marginale: quello che è certo, però, è che quasi tutti gli spazi culturali o di ritrovo sociale (dai bar alle biblioteche) dispongono di connessione ad internet gratuita senza fili.

4. Come sono gestiti i mezzi di informazione? Chi sono i “padroni dell’informazione”? Sono presenti conflitti di interesse?
Non conosco i meccanismi di potere (sempre che vi siano) dei mezzi di informazione locale. Ma la presenza di una satira costante, bipartisan e pungente a livelli che noi in Italia possiamo solo immaginare mi suggerisce che le intromissioni politiche siano minime. Non credo neppure vi siano conflitti di interesse: l'ex primo ministro Aznàr si dimise da leader del Partido Popular dopo essere entrato nel consiglio di amministrazione di un importante impresa petrolifiera per evitare problemi di questo tipo. E' una cosa che a noi può sembrare strana ma in Spagna (e credo nel resto del mondo occidentale) è invece normalissimo.

5. Come si informa la popolazione? Quali sono i quotidiani più diffusi?
A Barcellona, oltre ai quotidiani nazionali come “El mundo”, “El pais” e “La razon” sono presenti numerosi quotidiani locali. Dalla versione catalana de “La vanguardia”, al “Periodico de Catalunya”, “Diari de Barcelona” e altri minori.

6. Quali sono le notizie di maggior rilievo che sono diffuse dai telegiornali? Quali sono i casi che infiammano l’opinione pubblica?
Nei contenuti il panorama televisivo è simile all' italiano e i telegiornali non sono l'eccezione. In ogni caso non mi è mai capitato di incontrare situazioni di pessimo gusto come invece spesso accade in alcuni servizi italiani. I casi più discussi, oltre naturalmente ai fatti di cronaca nera e a quelli sportivi, sono certamente di natura politica.

7. Quante persone hai conosciuto che gestivano un blog o uno spazio web informativo?
Numerose, ma tutte legate all'ambito artistico che maggiormente interessa i miei studi.

8. Esiste, secondo la tua esperienza, un interesse vasto per le dinamiche della Rete? Esistono esperienze simili a quella di Beppe Grillo?
Non mi è mai capitato di pensarlo: certamente c'è un uso massiccio dei social network e delle possibilità di comunicazione che in generale la rete offre (da Skype ai Blog) ma credo che sia quello che sta accadendo in tutto il mondo. No, una figura simile a quella di Grillo non è presente in Spagna.

9. La politica in Rete: com’è gestita l’informazione pubblica e come si stanno muovendo via web le campagne elettorali?
Non ho avuto modo di vedere nessuna campagna elettorale per cui mi è difficile rispondere.

10. Cosa importeresti in Italia dal Paese che hai visitato sia dal punto di vista culturale che informativo?
Dal punto di vista culturale porterei certamente la coscienza della popolazione di essere i veri protagonisti della politica e non solamente coloro che la subiscono. Inoltre la Catalunya è una regione che riesce ad abbinare l'attenzione per la salvaguardia delle tradizioni con l'apertura verso l'esterno, creando un mix di culture vincente e dinamico. Una cosa del genere in Italia non l'ho mai trovata: sembra invece che una cosa precluda inevitabilmente l'altra.
Per quanto riguarda il sistema informativo, forse per ingenuità, ammetto che la cosa che più mi ha colpito e che porterei volentieri nel nostro paese è l'assoluta libertà di satira che, alle volte con sublime ferocia, denuda il Re senza temere un immediato colpo di telefono dai piani alti. Ho visto numerosi sketch televisivi e vignette che in Italia avrebbero portato a lunghe file di processi ed epurazioni mentre qua è assolutamente normalissimo.

5 commenti:

  1. niente "sudio aperto"? Trasferiamoci subito!

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  2. Chiedo una cosa che non c'entra. Ma questo Michele è quello di San Secondo amico della Chiara? Come Chiara intendo quelle di Soragna, mia amica, sempre vestita di nero.

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  3. Si, immagino proprio che sia lui.
    P.S. era anche in mezzo al palio di San Secondo

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  4. Voto per importare anche qui in Italia l'assoluta libertà di satira, visto che qui ancora non è arrivata...

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  5. Effettivamente ci sarebbe bisogno di un po' di satira vera, tanto per fare la differenza con il Bagaglino e porcate simili.

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